Tempo eterno

Nulla è durato più che fanciullezza sul cemento dell’aia se i ricordi d’umili eventi la lenta saggezza dei giorni incalzano in gioiosi accordi. Forse un’aia è l’attesa eternità centro festoso d’antico giardino, un gelso a segno di felicità ed a custodia un angelo bambino. O forse è solo un sogno d’esiliato che per la breccia…

Staffetta partigiana

Mani imploranti di gelsi s’innalzano alla tua nascita e attoniti voli di passeri in chiarissimi orizzonti meraviglie tramandano di te, fiore di folli inizi calicanto. Ne schianto un ramo dalla fitta siepe e l’alzo verso il cielo come offerta della terra che ride resistenza in traslucidi calici e s’avvolge di primordiali essenze a riplasmare l’ecumenico…

Non ci sono più pietre

“Rimasero solo Gesù e la donna che era là in mezzo”. (Gv 8,1-11) Tu vegli la notte sul monte degli ulivi nel silenzio di Dio. Pareggio la mia anima con la terra e coi sassi nella notte accanto a Te pronto a seguirti non appena il chiarore dell’alba ti spingerà a discendere fra gli uomini.…

Il voto

Gremisco le urna di voti vermigli scruto le schede e i vostri nomi acclamo d’assoluta vittoria, seviziati; soffio nel vostro sangue disseccato la mia rabbia di complice del lungo silenzio che schiacciò la vostra voce; risorgete, vi dico, e con le corde d’impiccati tessete flagellanti gridi a scacciare i mercanti del tempio; governate dall’alto della…

Il campanile

Identità racchiudi in quattro forme slanciato e tozzo, noto e sconosciuto, o campanile di rossa abbazia, perno d’alate giostre, meridiana d’assolate fatiche e di riposi, sestante ignaro di mostri bavosi, e saldi fianchi porgi quale bussola per districare il vento tra i pioppeti che in sbiaditi orizzonti ti vagheggiano. Forse d’umana vita sei l’immagine che…

Forse è il vivere la vera Resistenza

Vescovato, 12 maggio 2001, ore 7-8 Anche i miei passi stamane fra i campi son resistenza: contro chi non so. Serrato è il tempio dell’italo Marte, con infiniti portelli sui fianchi sfiatatosi di pace e di giustizia, e ruggine consuma la Memoria del sangue sparso e di terre rinate. La strada che percorro verso i…

ET ALIUS TE CINGET

(Gv 21,18) Vita mia per mano ti condussi dove il volere seguiva l’incanto ora sei tu che guidi la mia mano e l’incanto rimandi ad abbandoni senza che voglia e sappia domandarti: dove mi porti adesso vita mia? 3 dicembre 1993 Da: Sulla decima sillaba l’accento

Civilissimo gelso

Civilissimo gelso che t’ostini a sopravvivere come straniero su qualche proda della mia pianura, tu una volta gentile custode di geometriche piane e di limpide acque, l’antica gioia ancora serbi ai miei occhi e parabole mi scrivi di fanciulleschi giochi quando incontro festinante mi vieni a imporporare le labbra con memorie di dolcezza e a…

Ballata della Tangenziale

Qualche lettore potrà esprimere sorpresa leggendo in «Humanitas » questa rivista dal nome così solenne — anche se il contenuto, per quanto possibile vivace e collegato al dibattito culturale d’oggi, tempera questa impressione di gravità — una composizione dal titolo quasi provocatorio Ballata della tangenziale. Ma se il lettore, vincendo lo stupore, leggerà queste poche…